Un segnale del progressivo consolidamento del sistema imprenditoriale, ma anche delle difficoltà delle imprese di minori dimensioni, su cui hanno pesato la doppia crisi economica e pandemica e la mancata innovazione. Un ritardo nell’adozione di nuove tecnologie che accomuna – a livelli diversi – tutti i comparti del terziario, riducendone le potenzialità di crescita. È quanto emerge dal II Rapporto sul Terziario, a cura di Assoterziario Confesercenti. Nel 2023 le imprese del Terziario sono circa 3 milioni e 90 mila, in leggera contrazione (-9.000 unità), sul 2022. Rappresentano oltre il 60% del totale delle attività della nostra economia: Agricoltura e Costruzioni pesano ciascuno poco più del 14%, la Manifattura circa il 9% del totale delle imprese italiane. Il 42% delle imprese – quasi 1,3 milioni - è attivo nel commercio: di queste, 710mila circa nel commercio al dettaglio. Le attività dei servizi di alloggio e ristorazione sono il secondo comparto per numero di imprese: oltre 394mila, il 13% del totale. Seguono le attività immobiliari (9%), quelle professionali, scientifiche e tecniche (7%); poi le attività di noleggio, agenzie di viaggio e servizi di supporto alle imprese (6%), trasporto e magazzinaggio (5%), servizi di informazione e comunicazione e attività finanziare e assicurative (entrambe al 2%) e Attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento (2%).
L’andamento delle nuove imprese iscritte non è lineare. Nell’anno appena conclusosi si registra una ripresa generalizzata rispetto al 2022, che in uno scenario di inflazione e tensioni geopolitiche rappresenta un segno positivo. Tuttavia, questa ripresa insieme a quella del 2021 non sono sufficienti a colmare la pesante caduta registrata a seguito dell’emergenza sanitaria nel 2020. Le iscrizioni, nel 2023, sono circa 13mila in meno di quelle registrate nel 2019. A vedere il calo peggiore di natalità sono il Commercio (-22% di iscritte) e le Attività di Ristorazione (-21,7%). Crescono invece le Attività finanziarie e assicurative, quelle Immobiliari e le Attività professionali, scientifiche e tecniche. Nell’arco degli ultimi cinque anni (2017-2022) il fatturato nei servizi è cresciuto del 18,1%, superando definitivamente lo stop imposto dalla pandemia: a una variazione negativa del -12% di media nel 2020, anno dei lockdown, sono seguite le crescite del +15% del 2021 e del +14% del 2022.